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Teatro Sociale
tel. 0541 921935
(solo nei giorni di spettacolo, dalle ore 17)
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Urp Comune di Novafeltria
tel. 0541 845619
(dal lunedì al sabato,
dalle ore 9.00 alle ore 12.30)

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Teatro Sociale

di Novafeltria

19

feb'17

ore 17:00

Slot machine

Regista: Marco Martinelli

Compagnia: Teatro delle Albe

con Alessandro Argnani

ideazione Marco Martinelli, Ermanna Montanari
musica Cristian Carrara
spazio scenico e costumi Ermanna Montanari
luci Enrico Isola, Danilo Maniscalco
fonica Fabio Ceroni
produzione Teatro delle Albe - Ravenna Teatro, con la collaborazione di Olinda
durata 50 minuti

Si ringraziano: Cristina Batani, Riccardo Bonacina, Stefano di Munfarè, Marco Dotti, Claudio Lepore, Gabriele Montanari, Franco Nasi, Davide, Sacco, Thomas Simpson, Michelangelo Zurletti.

Slot Machine racconta la caduta vertiginosa di un giocatore, di un annegare nell’azzardo, dove ogni legame affettivo viene sacrificato sull’altare del niente. Amara è la sua fine e, nel suo malato sogno di potenza, delira da solo dal fondo di un fossato di campagna, colpito a morte dai suoi strozzini, allo stesso tempo vittima e carnefice di se stesso.
Il gioco è una sfinge. Come una sfinge, ci interroga sulla nostra natura. E se siamo noi a interrogarlo, a interrogarne il concetto, l’essenza, la presenza millenaria nella storia dell’umanità, come un oracolo antico ci fornisce risposte ambigue: il gioco può manifestarsi come la voragine dell’autodistruzione solitaria, oppure, al contrario, come il senso più alto e bello dello stare insieme, del miracolo della convivenza. Il gioco può rivelarsi strumento demonico o danza angelica, inferno o paradiso, perché va al fondo della nostra enigmatica natura umana.
Il bivio è lì, davanti ai nostri occhi incerti e titubanti di pellegrini, e non vi è nessuna guida sicura che possa suggerirci la strada: è la nostra sorte che è in gioco, e tocca a noi e solo a noi scommettere su quale via prendere. E la scommessa non la si fa una volta per tutte: è una sfida da rinnovare ogni giorno, ad ogni ora di ogni giorno il bivio si ripresenta, implacabile. Dobbiamo puntare, in fondo, sulla strada da percorrere, è il nostro destino, la nostra destinazione: e siamo incastrati, non ci è possibile non scegliere, non possiamo non stare al gioco, al gioco della vita e della morte, non possiamo eludere e scappare. Il prezzo, e le conseguenze della giocata, saremo solo noi a pagarli: quel che, forse, possiamo e dobbiamo scegliere, è da chi e da che cosa lasciarci afferrare.
(Marco Martinelli)